Il mio professore di matematica delle superiori ci teneva molto che recitassimo le definizioni senza omettere neanche una virgola. Diceva che, nelle definizioni matematiche, tutti i termini hanno una precisa funzione e non avremmo mai trovato, in nessuna di esse, una parola superflua, né una mancante. La quale caratteristica serviva anche a promuovere il nostro apprendimento di un corretto modo di esprimerci in lingua italiana.
“Per due punti su un piano passa una ed una sola retta”.
E se provavi a dire “Per due punti su un piano passa una retta” Oppure “una sola retta” lui interveniva e sottolineava “una ed una sola retta”.
- Professò, gli domandai un giorno, ma se uno dice “una retta” , non basta?”
Mi rispose: “ Figlio caro, in tutto il mondo basterebbe; a Napoli, no! A Napoli si dice “una” ma poi se ne infila sempre qualcun’altra di straforo e ne riescono a passare almeno un paio. Sai com’è? a Napoli siamo soliti buttarla sul pietoso, per cui la retta dice: Una? E su, qui c’è mio cognato che è un invalido del lavoro. Facciamo passare pure lui.
- No! Una ed una sola!
- Ma mio cognato non è neanche una retta, è nu miezo segmento. Prometto, non darà fastidio. Facciamo passare pure lui.
-Una ed una sola, ho detto!
A quel punto mette mano alla tasca e tu sai bene come vanno le cose.
Tu non ti preoccupare, dici che per due punti su un piano passa una ed una sola retta e pure così non sei sicuro che non ci si infili anche un mezzo segmento che la retta riesce a nascondere da qualche parte”.
Era una sagoma il mio professore di matematica!
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